Cei, appello dei vescovi per la partecipazione al voto delle europee

 23-5-2014

Vescovi all'assemblea della Cei

(©Reuters)

(©REUTERS) VESCOVI ALL'ASSEMBLEA DELLA CEI

Il messaggio dell'assemblea: «esercitare la corresponsabilità». Bagnasco: «Dare al Papa una terna per il presidente coniuga partecipazione e lo speciale legame»

ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO

 

«Noi vescovi riteniamo che i principi umani e cristiani che hanno ispirato la nascita dell'Unione Europea rimangano validi e vadano ripresi per un'applicazione reale, in una politica favorevole alla giustizia sociale, al lavoro per tutti, al sostegno della famiglia, alla vita, alla dignità della persona, alla solidarietà interna ed estera, all'accoglienza più attiva e condivisa dei migranti e rifugiati e ad una missione per la pace e la libertà religiosa del mondo». È quanto si legge nel messaggio finale della 66^ assemblea generale della Cei.

«In prossimità delle elezioni europee, giudichiamo molto importante – si legge nel messaggio – la partecipazione ad esse. Il Parlamento europeo è l’unico organismo dell'Ue eletto dai cittadini e quest'anno è la prima volta che ciò avviene, dopo le nuove competenze ad esso attribuite dal Trattato di Lisbona (2009). La partecipazione attiva alle elezioni è un'opportunità per esercitare la propria corresponsabilità per il futuro dell'Europa».

Nel messaggio si invitano «le istituzioni a porre il lavoro come una priorità su cui concentrare l'impegno di tutti», e si chiede anche un impegno per affrontare il fenomeno degli sbarchi di migranti con il coinvolgimento degli altri Paesi europei.

Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina presso la sede di Radio Vaticana, il cardinale Angelo Bagnasco ha detto che l'assemblea si può riassumere in due parole, «comunione e comunicazione della fede». «Attorno a queste due categorie abbiamo sviluppato le tematiche dentro un orizzonte che era sostanziale ed è stata la presenza e parola del Papa. È stata una gioia per tutti noi che abbia aperto lui i lavori, con ampio discorso puntuale e incoraggiante per noi vescovi. Ha apprezzato il nostro cammino e ci ha stimolati e incoraggiati a percorrere le vie di "Evangelii gaudium". Ci ha richiamati all'essenziale, e ci ha indicato alcuni luoghi privilegiati nei quali essere presenti: famiglia, lavoro e disoccupazione e migranti».

A proposito dei cambiamenti allo statuto riguardanti l'elezione del presidente della Cei, Bagnasco ha rivelato che alla votazione finale più dei due terzi dei presenti (156) erano per la terna (erano 142 i necessari) e una trentina per l'opzione della votazione diretta. «Si tratta di una proposta mediana che vuole riconoscere due valori: da una parte il riconoscimento del legame della nostra conferenza con il vescovo di Roma, che in questo modo è salvaguardato visto che sarà lui a scegliere uno dei tre nomi. Dall'altra, si riconosce una partecipazione dei vescovi alla nomina del proprio presidente con la designazione della terna».

Rispondendo a una domanda, il cardinale ha confermato l'esistenza di un «effetto Francesco» nella presenze nelle liturgie, e si è augurato che questo cresca e si consolidi nella partecipazione alla vita delle parrocchie. Bagnasco ha quindi richiamato le autorità italiane all'importanza della famiglia e della scuola. E ha annunciato che quest'anno il gettito dell'otto per mille è stato di 1.55.321.000 euro (relativi alle dichiarazioni dei redditi per il 2010 presentate nel 2011): un importo maggiore rispetto a quello ricevuto l'anno scorso, che si attestava sul miliardo e 32 milioni.

Per quanto riguarda la destinazione delle risorse derivanti dall'otto per mille, Bagnasco ha detto che 433.321.000 euro sono per il capitolo culto e pastorale; 245 milioni (5 in più rispetto allo scorso anno) sono per il capitolo interventi caritativi e 377 milioni (contro i 382 dello scorso anno) per il sostentamento del clero.

La somma totale è fatta dai 15.900.200,96 euro a titolo di conguaglio per l'anno 2011 e 1.039.421.119,71 euro a titolo di anticipo dell'anno 2014. Come per gli anni passati, il sistema prevede che anche l'anticipo dell'anno 2014 venga valutato sulla base delle scelte relative a tre anni prima. I dati trasmessi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nell'anno 2014 e relativi alle dichiarazione dell'anno 2011 (quindi redditi 2010) indicano che la percentuale delle scelte a favore della Chiesa Cattolica è stata pari all'82,28%. Quanto alle proposte di ripartizione presentate dal Consiglio permanente, dei 433 milioni per esigenze di culto e pastorale, 156 ne vanno alle diocesi, 180 per l'edilizia di culto (di cui 120 per la nuova edilizia di culto e 60 per la tutela dei beni culturali ecclesiastici), 42 per il fondo per la catechesi e l'educazione cristiana, 12 ai tribunali ecclesiastici, poco meno di 43 per esigenze di rilievo nazionale. I 245 milioni per interventi caritativi prevedono che 130 milioni vadano alle diocesi, 85 al terzo mondo e 30 per esigenze di rilievo nazionale.

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